violettafederico.com | L'invenzione della Vela
Ognuno coltiva sin da bambino un grande amore e ogni giorno inizia un nuovo viaggio. La Vela e la Musica sono i miei punti di partenza.
Vela
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Vela. Il Violet naviga all'alba

L’invenzione della Vela

Parlare di Vela per me è un po’ come parlare di Musica, non uso molte parole, di solito. Se c’è una storia è un conto, ma poi si tratta soprattutto di un’emozione che sento in profondità, nell’intimità e che quindi  preferisco vivere in presenza, senza distrazioni (come tante altre cose) e, ti auguro di vivere/riappropriarti il più possibile della vita che ti avvolge come un mantello o come un telo quando esci dall’acqua (e ti vieni a sdraiare…vicino a me, vicino a me).

La presenza del video in apertura è per ricordarci del miracolo della Vita, non intrattiene solo lo spettatore (noi naviganti e voi) ma ci mostra l’incipit del lungometraggio di cui siamo protagonisti ogni giorno.

Ora, il video e le parole in sottofondo, mi offrono uno spunto: Deve esser stato sicuramente un uomo straordinario ad inventare la Vela!

Sì, sicuramente è derivata da una necessità che – come tutte – aguzza l’ingegno, ma è bella e speciale perché… pura, senza segreti, virtuosa, merito della sola energia di vento e mare. Nasce dalle “risorse del suo spirito” e tu, che ne sei erede e “piccola particella” sprofondi nel sentirti beatamente parte di lei.

L’invenzione più bella del mondo!

Qui sì che si può usare il superlativo, non per un luogo (a mio avviso) ché di posti belli ce ne sono un’infinità. Quando sento dire: “è il posto più bello del mondo” vedo un neurone morire. Semmai “woooow! (usando al massimo la mimica facciale) UNO DEI più belli, unici”.

Suvvìa e siamo onesti!!!

Straordinaria e perfetta è lei: la Natura.

<<Bene, Nadir, che facciamo oggi?

<<Inventiamo la Vela!

Commercio, scambi, trasferimenti, contaminazioni, storie. Tutto questo è avvenuto mettendo a punto un modo per sfruttare il vento. Già nel 6000 a.C. c’erano tracce di imbarcazioni spinte dal vento, ma secondo la storia, i primi a farne un uso maggiore furono gli egizi che mentre stavano su una riva del Nilo presero una tela e pensarono di usarla per farsi trasportare da quello che c’è in natura: mare e vento.

Straordinario nella sua essenza divina, nella sua semplicità, come sempre.

“Viaggiare” non è solo un verbo, ma è il motivo per cui nasce un individuo, che si trova immerso in un movimento continuo: nel presente, dal passato e verso il futuro. Ecco perché Viaggiare (il maiuscolo è dovuto per rispetto all’universo di significati che contiene la parola) è un’altra cosa straordinaria dell’Esistenza, possiede un’infinità di mondi ed è la più grande ricchezza dell’essere umano. Sì, perché puoi viaggiare con la fantasia, immaginare e inventare… e io stessa mi trovo in un flusso di piacere e connessioni mentali. In quest’istante mi passa una canzone per la mente ed è L.O.V.E. di Nat King Cole, nel ritornello facendo lo spelling della parola, arriva alla V (di vela, viaggio…)

V is very very, extraordinary”, ve la dedico!

Quale viaggio state vivendo adesso?

Lettura tratta da Gurdijeff “Incontri con uomini straordinari”

Buon Ascolto!